Età
L’età rappresenta senza alcun dubbio il fattore di rischio non modifcabile più importante per l’OA.
Tuttavia, si può affermare che l’invecchiamento non risulta, di per sé, causa di OA, come dimostra l’evidenza epidemiologica secondo cui la maggior parte degli anziani non ne soffre.
La senescenza è comunque una condizione che favorisce il rischio, in quanto si associa ad una progressiva perdita di elasticità e resistenza alle sollecitazioni che favorisce l’azione lesiva di altri fattori patogenetici come la senescenza dei condrociti, l’invecchiamento della matrice cartilaginea, lo stress ossidativo.
Inoltre, l’età rappresenta la logica conseguenza della maggiore durata dell’esposizione agli altri fattori di rischio.
Sesso
Il sesso femminile è chiaramente associato con l’OA particolarmente in alcune sedi. Sopra i 55 anni l’OA è più comune nelle donne nelle quali colpisce in modo più aggressivo soprattutto le articolazioni interfalangee, la prima metacarpale delle mani e il ginocchio.
Genetica ed ereditarietà
Va sempre più affermandosi il concetto della predisposizione ereditaria nell’ambito dell’OA che vari studi hanno dimostrato sussistere nel sesso femminile nel caso dell’OA. Anche la localizzazione alle IFD riconosce una predisposizione familiare.
Alcune malattie ereditarie che compromettono il metabolismo e/o la funzione articolare possono provocare alcuni tipi di OA secondaria (ocronosi, emocromatosi, condrocalcinosi familiare, ecc).
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