Nonostante notevoli progressi siano stati fatti nella conoscenza dei meccanismi patogenetici dell’artrosi (OA), una cura definitiva per questa malattia non è ancora disponibile.
I trattamenti farmacologici (analgesici e farmaci anti-infiammatori non steroidei) mirano infatti al miglioramento degli effetti secondari della malattia in particolare del dolore e della funzione articolare ma non hanno dimostrato alcuna efficacia in termini di condroprotezione o di prevenzione. Inoltre, l’utilizzo prolungato di questi farmaci è associato ad effetti collaterali gastrointestinali, renali e cardiovascolari, anche importanti.
Vi è quindi la necessità di trovare terapie nuove, possibilmente prive di effetti collaterali, in grado di modificare la malattia e arrestarne la progressione.
In questo contesto, i cosiddetti NUTRACEUTICI offrono un supporto sicuro alla terapia farmacologica esercitando, in alcuni casi, effetti benefici sulla progressione dell’OA.
Con il termine nutraceutici si fa riferimento a cibi o composti nutritivi in grado di fornire benefici allo stato di salute dell’uomo. Tra i più noti e usati nell’OA vi sono la glucosammina e il condroitin solfato, costituenti fondamentali della matrice cartilaginea.
È stato osservato che più del 40% dei pazienti affetti da OA fa uso di medicine “alternative” (supplementi alimentari e nutritivi) non prescritte dallo specialista per la cura della malattia.
Fitoflavonoidi, polifenoli, bioflavonoidi, che si ritrovano in quantità importanti nella frutta, nel tè, nelle spezie, nel vino e nei vegetali, hanno dimostrato proprietà anti-infiammatorie, anti-cataboliche e protettive nei confronti dello stress ossidativo.
Di seguito riportiamo gli effetti dei nutraceutici più utilizzati nell’OA e di quelli che, se anche privi di evidenze cliniche, hanno dimostrato forti effetti in vitro.
Efficacia e meccanismo d’azione di alcuni nutraceutici
Nella tabella riportata di seguito (adattata da Leong DJ et al, 2013) vi è un elenco dei principali nutraceutici utilizzati nel trattamento dell’OA, tra cui erbe, lipidi e acidi grassi.
Tabella 1. Efficacia clinica e meccanismo d’azione dei nutraceutici per l’OA.
Estratti vegetali e piante medicinali |
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Nutraceutico | Efficacia clinica | Meccanismo d’azione |
Boswellia serrata | Sollievo dai dolori articolari, ridotto gonfiore e rigidità, aumento della flessione articolare. | Inibizione dell’espressione di alcune MMP e azione protettiva dei condrociti |
Bromelina (estratto d’ananas) | Niente di significativo | Diminuzione dell’espressione delle PGE2, mediatori dell’infiammazione e del dolore |
Unghia di gatto (uncaria tomentosa) |
Riduzione del dolore | Inibisce la produzione di PGE2 e l’attivazione del TNF-? |
Capsaicina | Riduzione del dolore e della rigidità e migliora la funzione articolare | Agonista del recettore del dolore TRPV1; desensibilizzazione della via del dolore dopo esposizione prolungata |
Cicoria (radici) | Riduzione del dolore e della rigidità articolare | Inibizione della produzione di COX-2, iNOS, TNF-?, e NF-?B |
Aglio (estratto) | Non riportato | Inibizione dell’espressione di alcune MMP e della COX2. Miglioramento dell’OA nel modello della rottura del legamento crociato anteriore nel coniglio |
Artiglio del diavolo (Harpogophytum procumbens) | Riduzione del dolore | Inibizione del rilascio di mediatori dell’infiammazione tra cui TNF-?, IL-1?, IL-6, e PGE2 |
Amla (Phyllanthus emblica) | Non riportato | Inibizione dell’attività della ialuronidasi e della collagenasi e riduzione del rilascio di GAG dalla cartilagine |
Supplementi |
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Aloe Vera | Protezione contro gli effetti gastrointestinali provocati dai FANS | Non riportato |
Insaponificabili di avocado/soia | Riduce il dolore e l’utilizzo dei FANS | Riduzione dei livelli di iNOS e di alcune MMP. Inibizione di mediatori infiammatori (TNF-?, IL-1?) e della COX-2 |
Idrolisati di collagene | Miglioramento della sintomatologia dolorosa | Stimolazione della rigenerazione del collagene di tipo II e aumento della biosintesi dei proteoglicani |
Genisteina (soia) | Non riportato | Riduzione della sintesi proteica di IL-1? e COX-2 nei condrociti |
Cozze (estratto) | Miglioramento del dolore articolare, della rigidità e del movimento | Inibizione della sintesi di molecule pro-infiammatorie (leucotriene B4 e PGE2) |
Lactobacillus casei | Non riportato | Diminuzione dei mediatori TNF-?, IL-6, NF-?B, COX-2, MMP-1, -3, -13 e aumento dei mediatori anti-infiammatori IL-4 e IL-10 |
Acidi grassi polinsaturi omega-3 (N3-PUFA) | Mantengono l’integrità della cartilagine | Diminuzione dell’espressione di TNF-?, IL-1?, COX-2, MMP-3, -13, ADAMTS5 e protezione della degradazione cartilaginea |
Vitamine |
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Niacinamide (vitamine del complesso B) | Miglioramento della funzione articolare | Non riportato |
Vitamina C | Prevenzione dell’incidenza di OA. Nessun miglioramento della progressione della malattia. | Stimolazione della sintesi di collagene e di proteoglicani |
Vitamina D | Dati discordanti sulla sintomatologia dolorosa e sull’integrità della cartilagine | Non riportato |
Vitamina E | Riduzione del dolore e miglioramento della funzione articolare | Non riportato |
Effetti dei fitoflavonoidi, dei polifenoli e dei bioflavonoidi nell’OA: effetti clinici e preclinici
Composti nutraceutici come i fitoflavonoidi, i polifenoli, i bioflavonoidi, derivati dal tè verde, dal melograno, dallo zenzero, dalla curcuma e dalla rosa canina, hanno dimostrato promettenti dati preliminari per il loro effetto condroprotettivo nella prevenzione e nel trattamento dell’OA (Tabella 2, adattata da Leong DJ et al, 2013).
Tabella 2. Effetti di alcuni fitoflavonoidi, polifenoli e bioflavonoidi nell’OA.
Nutraceutico | Effetti clinici | Effetti preclinici |
Tè verde | Non riportati |
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Melograno | Non riportati |
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Zenzero |
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Non riportati |
Curcuma |
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Non riportati |
Rosa canina |
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Non riportati |
Tè verde
Il tè verde è una delle bevande più consumate al mondo ed è una fonte ricca di composti fenolici tra cui l’epigallocatechina 3-gallato (EGCG). L’EGCG ha una forte attività anti-ossidante, fino a 25-100 volte più potente della vitamina C ed E. L’efficacia dell’EGCG o dell’estratto di tè verde nelle patologie reumatiche deve ancora essere valutata, ma le importanti evidenze su modelli sperimentali animali sostengono la possibile applicazione clinica di questa sostanza.
È stato dimostrato che la somministrazione di EGCG a topi con artrite indotta da collagene diminuisce l’incidenza dell’artrite e rallenta la progressione della malattia. Questo effetto è stato associato ad una diminuzione dei mediatori pro-infiammatori TNF-?, COX-2, e a più bassi livelli di immunoglobuline totali (IgG) e livelli di IgG specifiche per il collagene di tipo II. Dato che la distruzione cartilaginea è un segno distintivo sia dell’artrite che dell’artrosi, e che l’infiammazione gioca un ruolo anche nell’OA, anche se in misura minore rispetto all’artrite, gli estratti di tè verde possono rappresentare un potenziale trattamento per l’OA.
Melagrana
Il frutto del melograno è usato nella medicina tradizionale nel trattamento dell’infiammazione e del dolore nelle malattie infiammatorie croniche. Le forti proprietà antiossidanti delle melegrane sono dovute al loro alto contenuto di polifenoli solubili. Questi frutti sono anche ricchi di antociani, composti fenolici antiossidanti e antinfiammatori. In un modello murino di OA, il succo di melagrana somministrato per via orale per due settimane ha dimostrato una significativa riduzione dei danni cartilaginei e della perdita dei proteoglicani.
Zenzero
Lo zenzero è un condimento largamente utilizzato che, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e stimolanti, è stato a lungo prescritto in Cina e India per la cura della nausea, vomito, mal di testa, e artrite. Il suo utilizzo in pazienti con OA ha mostrato effetti positivi in termini di miglioramento della sintomatologia dolorosa.
Curcuma
La curcuma è una spezia ampiamente utilizzata. Il componente principale della curcuma al quale si devono le principali proprietà benefiche è la curcumina, che rappresenta fino al 90% del contenuto totale di curcuminoidi. Nonostante la curcumina abbia dimostrato potenti effetti anti-infiammatori in vitro, dati clinici sull’effetto di questa sostanza nel trattamento dell’OA non sono ancora disponibili. Tuttavia, pazienti con OA trattati con una formulazione contenente curcumina hanno riscontrato una riduzione del dolore e un miglioramento della mobilità articolare rispetto ad un gruppo di controllo.
Polvere di rosa canina
La polvere di rosa canina, diffusamente utilizzata nella medicina tradizionale, viene estratta dai frutti della pianta. Una meta-analisi di studi randomizzati e controllati ha dimostrato che la polvere di rosa canina è in grado di ridurre il dolore e l’uso di analgesici nei pazienti affetti da OA. Uno studio clinico a lungo termine con l’obiettivo di confrontare diverse formulazioni di rosa canina in pazienti con gonartrosi è attualmente in corso.
Razionale per l’uso dei nutraceutici nell’OA
Nelle fasi iniziali dell’OA diversi mediatori infiammatori vengono rilasciati dalla cartilagine e dalla membrana sinoviale contribuendo alla progressione della malattia. Il sovraccarico, i danni articolari, il tessuto adiposo, e i frammenti della matrice cartilaginea rappresentano tutti fattori che possono contribuire allo scatenamento del processo infiammatorio.
Le citochine pro-infiammatorie rilasciate, quali la interleuchina (IL)-1? e il fattore di necrosi tumorale (TNF)-?, da una parte attivano l’espressione di enzimi proteolitici (le metalloproteasi) e di altre molecole infiammatorie e dall’altra sopprimono la sintesi dei componenti della cartilagine quali il collagene di tipo II e i proteoglicani.
Studi recenti suggeriscono che anche la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) indotta dallo stress ossidativo e da altri processi possa contribuire alla progressione della malattia.
Tutte queste molecole costituiscono quindi dei potenziali target terapeutici nell’OA fornendo il razionale per l’utilizzo di sostanze nutraceutiche ad azione anti-infiammatoria, anti-catabolica e anti-stress
Riferimenti bibliografici utili
Leong DJ, Choudhury M, Hirsh DM, Hardin JA, Cobelli NJ, Sun HB. Nutraceuticals: potential for chondroprotection and molecular targeting of osteoarthritis. Int J Mol Sci 2013;14:23063-85.
Rosenthal AK, Ryan LM. Nonpharmacologic and pharmacologic management of CPP crystal arthritis and BCP arthropathy and periarticular syndromes. Rheum Dis Clin North Am 2014;40:343-56.
Oliviero F, Sfriso P, Scanu A, Fiocco U, Spinella P, Punzi L. Epigallocatechin-3-gallate reduces inflammation induced by calcium pyrophosphate crystals in vitro. Front Pharmacol 2013;4:5.
Green JA, Hirst-Jones KL, Davidson RK, Jupp O, Bao Y, MacGregor AJ, Donell ST, Cassidy A, Clark IM. The potential for dietary factors to prevent or treat osteoarthritis. Proc Nutr Soc 2014;73:278-88.
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Buon giorno.Ho avuto dolori forti alla schiena.Non riuscivo muovermi,dormire,neanche stare sedduta.Ho fatto rx e hanno detto che ho: rachide lombare in asse.Irregolarità artrosiche marginali a carico dei metameri esaminati.Segni di discopatia a livello L5 S1 con ridizione in altezza del corrispondente spazio fiscale.
Ho fatto per 10 giorni punture di muscoril con diclofenac.Poi dopo 4 giorni tornata al lavoro(Lavoro in una casa di riposo).dopo 3 giorni di lavoro ho già i dolori.cosa devo fare?
Vi ringrazio. Aspetto una risposta sul mio indirizzo email: domnitastefanescu@yahoo.it
deve recarsi a visita fisiatrica, probabilmente con un buon programma fisioterapico lei risolve
Ferdinando Priano
Specialista in Ortopedia e traumatologia
professore università di Genova